domenica 21 ottobre 2012

right way, altre considerazioni



salve a tutti.

oggi sono andato a leggere un po di notizie sulla relase di ubuntu 12.10 e indiscrezioni sulla 13.04, anche se ovviamente non ho provato la seconda, e neanche la prima volevo tirare un po di somme su quello che sta succedendo in casa canonical.
non mi dispiace la via che ha  preso canonical, nonostante non impazzisca graficamente per unity, anzi le web app le trovo un giusto compromesso tra la vita on line e quella of-line, trovo anche molto interessante questo interesse dimostrato dalla società per i dispositivi mobili e tv, spero che presto potremo vedere harware dedicati su cui veder girare ubuntu.
non sono neanche contratrio a chiudere lo sviluppo a un nucleo ben saldo di sviluppatori, troppa gente non fà che creare caos, lo sviluppo deve essere eseguito da specifiche persone che sono esperte nel settore, in più forse è l'input giusto per le derivate di trovare una loro strada strutturale. trovo stucchevole vedere nascere milioni di fork di un programma quando poi esistono innumerevoli carenze su altri fattori, e onestamente copiare non fa mai bene, sarei curioso di vedere un panorama dove ogni distro sviluppa le sue applicazioni e crea una bella rete di scelte per l'utente invece di creare una versione diversa di una cosa esistente, poi lo so che anche ubuntu e una fork di debian, ma credo che con l'avanzare delle distro si sia differenziata dalla distro madre.
procediamo ora a capire che cosa c'è che non va, cosa rallenta ubuntu?
una prima risposta si trova nei core multimediali:


alsa  e X.
per X il problema si sta cercando di risolvere con wayland, per alsa la soluzione si chiama jack, che non è installato di defaultt e permette il lavoro in realtime ma porta numerosi svantaggi, in primis i settaggi da fare per farlo funzionare correttamente, e in secondo il routing che permette di fare, che di per sè e una cosa buona, ma se poi devo collegare l'uscite audio di ogni programma all'ingresso delle casse o del programma dove devo rielaborarlo, risultato: TROPPO MACCHINOSO.
andiamo poi ad analizzare le principali problematiche dei pacchetti di programmi distribuiti con ubuntu.
qua si nota come sia necessario costruire una serie di applicativi specifici per ubuntu da installare di default. questo mi è portato da pensare per diversi fattori, in primis il fatto che ogni grande distribuzione deve portare con se una serie di applicativi per poter usare il computer da subito avendo una integrazione con l'os e gli altri programmi. sarebbe utile un broswer, una rubrica un calendario, un gestore di contatti, servizio di chat, gestore di collezione di foto musica e video, strumenti di pulizia del sistema efficace e che prevedano tutti i principali problemi che possano sorgere. insomma il punto di base su quest'argomento è offrire un esperienza utente con i controcazzi, impossibile da ottenere con programmi di terze parti che logicamente creano un esperienza standardizzata non adatta agli scopi degli sviluppatori di un sistema operativo. 
tocchiamo un altro paio di tasti dolenti:
il gaming e la produzione di contenuti multimediali.


sul gaming non sono molto informato quindi eviterò di approfondire l'argomento, e ritenendolo anche come una questione minore, il computer come svago, non ha  mai catturato la mia attenzione, anche se ritengo  che una persona che è appassionata di giochi virtuali abbia tutto il diritto di giocarci anche su linux.
per quanto riguarda la creazione di contenuti multimediali invece ritengo che siano necessari degli sforzi immensi e immediati, photo editing video editing, 3D, cad, produzione musicale e attività di questo tipo dovrebbero essere al centro di un poderoso restyling di potenziamento per rendere un computer linux based accessibile anche ai professionisti dei più disparati rami della produzione. questo sviluppo purtroppo non è affidabile a degli amatori, che per quanta buona volontà e impegno possono mettere, lo sviluppo di questi applicativi non è il loro impiego principale, e quindi non riescono a dedicarci il tempo e le energie necessarie, c'è bisogno che la situazione venga presa in mano da professionisti, e che canonical inciti questa direzione di sviluppo.
per quanto riguarda la distribuzione degli applicativi c'è da stabilire un metodo univoco di distribuzione, e cercare di espandere l'utilizzo del software center da parte di sviluppatori di terze parti, eliminando via via la necessità di ppa per un uso comune, trovo anche utile una sensibilizzazione per gli sviluppatori di non distribuire pacchetti non già compilati se non su canali dedicati, e chi scrive le guide evitare di scrivere procedure complicate, non guasterebbe un formato universale per linux di installer.
e la solita critica che faccio, ma ogni critica che muovo non vuole essere distruttiva, ma anzi costruttiva per correggere errori o aprire anche un dibattito sull'argomento 

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